Île de Ré
2016

Île de Ré , paradiso senza fine..

Situata fra due stretti, il Pertuis Breton e il Pertuis d’Antioche, l’Île de Ré è un alternarsi di saline, pinete, vigneti, dune di sabbia ricoperte di sparto, spiagge sabbiose e villaggi dalle case bianche. Con una superficie di 8.532 ettari, l’Île de Ré è attraversata da numerose piste ciclabili (oltre 110 km). Una delizia per chi ama la bicicletta!
Saint-Martin-de-Ré, capoluogo dell’isola con fortificazioni del XVII secolo e un grazioso porto che invita al passeggio, è una tappa irrinunciabile. All’interno del palazzo Clerjotte, il Museo Ernest-Cognacq ripercorre la storia del posto.
La Flotte, Ars-en-Ré, La Couarde-sur-Mer, Rivedoux-Plage e Le Bois-Plage-en-Ré sono villaggi pittoreschi che offrono belle spiagge, luoghi ideali per fare un tuffo in mare.


Le immagini di questa esposizione rappresentano l’estratto di un più ampio lavoro condotto sull’Île de Ré (Isola del Re); una piccola isola francese, situata nella zona nord-ovest della Francia, lunga solamente 30 km, con una larghezza che varia tra i 7 m e i 5 km. E’ collegata alla terraferma e alla bellissima città di La Rochelle tramite un ponte, lungo 3 km, la cui visione, da sola, merita il viaggio.
L’île de Ré è una sorta di luogo paradisiaco, dove, un delicato ecosistema rende possibile una qualità della vita autentica e sempre a contatto con la natura. Su quest’isola, infatti, ci sono pochissime automobili e, quasi tutti, si spostano in bicicletta.
A rendere peculiare questo luogo, tuttavia, non è solo la modalità di trasporto – che comunque permette di apprezzare integralmente le bellezze di quest’isola – ma anche la varietà di piccoli eco-sistemi in cui è possibile imbattersi: spiagge immense che, con il grande ritirarsi dell’oceano a causa delle maree, divengono luoghi di un pellegrinaggio tanto semplice, quanto affascinante: la ricerca e la raccolta di piccoli molluschi (coquillages) che, in ogni anfratto della costa, sono il pretesto per compiere lunghe passeggiate sul bagnasciuga e le rocce vicine alla riva. Ed ancora: immense aree dedicate alla coltivazione di ostriche e crostacei (in primis le aragoste), ampi spazi dedicati alle saline, dalle cui essenze salmastre sono ricavati varie tipologie di sale, sia per scopi alimentari, sia per impieghi terapeutici o di beauty. Infine, le vaste coltivazioni agricole dove, in giornate terse e cristalline, sembra che il cielo abbia definitivamente consacrato il suo amore per la terra.
Insomma, un luogo dal quale si fa fatica a partire e che, sempre, anche nella visita dei piccoli paesi che vi si trovano (il più importante è Saint-Martin-de-Ré, capoluogo dell’isola, con ben conservate le fortificazioni di difesa del XVII secolo e un porto, graziosissimo, che invita al passeggio prolungato), lascia forti suggestioni nel cuore e dense immagini nella mente.
Questo racconto fotografico, con l’alternarsi degli sguardi sul ponte e sulle spiagge che gli sono prospicenti e le altre interessanti zone dell’isola, vuole essere una testimonianza verso un habitat umano e naturalistico che è mi particolarmente caro: quello dei grandi spazi oceanici che, perdendosi a vista d’occhio, arrivano al punto di farci apprezzare la curvatura della terra. L’esatto, e diametralmente opposto, “sguardo occluso” dei nostri orizzonti a cui, spesse volte, ci attacchiamo come fossero, essi soli, il centro dell’universo e che, in molti casi, invece, sono l’equivalente/simmetrico di una “occlusione del pensiero”, non sempre feconda di valori autentici.

Le fotografie della originaria rassegna sono 50; le stampe, realizzata in formato A2 con tecnica fineart su carta Epson Velvet 100% cotone, sono ricavate da scatti digitali su file sorgente RAW, Nikon e Fuji-X e sono state eseguite, in tiratura limitata a due soli esemplari/copia personalmente dall’autore


Île de Ré | immagini fineart ai pigmenti formato A2

    [+] Download del pannello di presentazione della rassegna (PDF)