Terremoto 2017

Reportage monografico eseguito nella primavera del 2017 sui luoghi colpiti dal terremoto per i quotidiani “TRENTINO” e “ALTO ADIGE” e pubblicato nelle pagine “Cultura & Società” il 12 maggio 2017

UN RACCONTO PER IMMAGINI SUI LUOGHI DEL TERREMOTO NEI TERRITORI FRA NORCIA E AMATRICE

Gli uomini discutono, la natura agisce
(Voltaire)


Abbiamo visitato i territori compresi fra Norcia e Amatrice. Luoghi fra i più emblematici e rappresentativi degli sfregi che la forza distruttrice della natura ha portato con sé in occasione del terremoto, secondo una precisa direttrice topografica. Un vero e proprio “calvario del dolore”, che ha lacerato esistenze e ridefinito, spesso in maniera irreversibile, le aspettative di vita di migliaia di persone.

Il surreale si è impadronito dei luoghi più reconditi – borghi e paesi di rara bellezza, ormai pressoché abbandonati – e il silenzio è divenuto così denso che, camminando, anche se con cautela e grande rispetto per qualunque cosa si incontri, è possibile udire il rumore dei propri passi.

Ad essere drammaticamente reali, invece, sono le testimonianze di coloro che hanno vissuto l’esperienza del terremoto, sia a Norcia, sia ad Amatrice. Racconti che, a sentirli, anche con il livello di empatia impostato al minimo, fanno rabbrividire chiunque. Come quello di Massimiliano e Barbara, incontrati durante le riprese fotografiche ad Amatrice che, anch’essi scortati nella “zona rossa” dai Vigili del Fuoco, tentavano un improbabile recupero dei propri beni all’interno della lor martoriata abitazione.

“Quella notte, ho pensato di morire. Stavo dormendo, quando all’improvviso mi è sembrato che il mondo dovesse finire. Ho pensato che saremmo tutti morti, senza scampo. Al buio, senza luce, subito dopo la scossa, sono riuscito a scorgere le pareti, totalmente lacerate.. Ho cercato le scale per fuggire, ma non c’erano più.. erano precipitate.. Con la forza della disperazione, ho preso mia figlia in braccio e sono saltato da un solaio all’altro, fino a quando non ho raggiunto terra. Tutt’intorno, l’apocalisse.. Una polvere densa, ovunque, si mescolava alla urla di dolore ed a quelle delle persone che chiedevano aiuto. Ho messo in salvo mia figlia ed ho pensato a mia moglie e alla nonna, anch’essa poi tratta in salvo”. Storie di autentico dolore che, sovrapposte, alla visione delle macerie di Amatrice e, in particolare, della casa Massimiliano, ci lasciano senza respiro.

Un altro luogo, un’altra storia. A Norcia, una ragazza ci racconta che, a seguito della paura del terremoto, continuando a voler dormire solo in macchina, si è procurata una trombosi.

In mezzo a questo oceano di dolore, di emergenze riuscite e di mille cose da fare od ancora incompiute, rimane comunque la voglia, forte, di tornare a vivere. Si pensa, con caparbia tenacia, che un futuro sia ancora possibile. A Norcia, il giorno stesso in cui siamo arrivati, ha riaperto una bottega di prodotti alimentari tipici del territorio: salumi, formaggi, insaccati. “Non sappiamo, né vogliamo fare altro che questo.. E’ tutta la nostra vita..” Ci dicono i due titolari, marito e moglie, mentre lavorano al bancone o all’impasto di nuovi stuzzicanti salumi o salcicce. E’ una precisa volontà, che si riflette nello spirito di una città che non vuole rassegnarsi a ciò che la natura, senza sconti, ha riservato a queste genti.

Nella desolata piazza San Benedetto di Norcia, l’omonima statua, rimasta immobile e perfettamente eretta anche dopo il sisma, sembra indicare, un po’beffardamente, la facciata della basilica che, integralmente puntellata, cerca di sopravvivere a quel destino che, Madre Natura, con la sua inesorabile energia, sembra avergli ormai predetto. Una lotta contro il tempo che vede contrapposti gli umani all’energia delle faglie sismiche che, dislocate lungo una precisa dorsale di collisione fra la placca euroasiatica e quella africana, sembrano leopardianamente esistere per permettere alla natura di proseguire il proprio eterno ciclo, rigenerandosi di stagione in stagione, del tutto indifferente agli accadimenti dell’esistenza umana.

Pensando a tutto ciò che è andato distrutto e alla equivalente, simmetrica forza posta nella voglia di rinascere da parte di coloro che abitano questi territori, è quasi un dovere morale e certamente un gesto di autentica solidarietà, continuare a visitarli, sia per godere delle immense e struggenti bellezze dei Monti Sibillini e degli spazi verdi ad essi circostanti, sia gustando ed acquistando i prodotti della terra, che rappresentano, insieme a tutte le filiere ad essi correlabili, una speranza per far ritornare queste popolazioni ad un vita dignitosa, capace di affrancarsi alle dense e lugubri pastoie dell’emergenza post-terremoto.

Luca Chistè / Quotidiano “Trentino”/ © aprile 2017

Nota:
Le immagini sono state riprese con camere digitali. Le stampe delle fotografie sono prodotte, in grande formato, personalmente dall’autore con tecnica fineart.
Ove d’interesse per studi specifici, è possibile ipotizzare la realizzazione di una rassegna che può essere chiesta direttamente ad all’autore luca@lucachiste.com.

LA DOPPIA PAGINA DEL REPORTAGE PUBBLICATA DAI
QUOTIDIANI “TRENTINO” E “ALTO ADIGE”


LE QUATTRO AREE DI INVESTIGAZIONE TEMATICA


Successivamente alle riprese, avendo già in mente alcune aree di azione ancora prima di partire, si sono individuate quattro sottosezioni tematiche, entro le quali, secondo una specifica ipotesi di lavoro, si sono suddivise le immagini.

01 | IL CONTESTO

Sono le viste, quanto più possibile “d’insieme”, che servono a contestualizzare le situazioni. Queste immagini cercano di raccogliere il rapporto fra la natura, immobile ed operosa e le trasfigurazioni che, la stessa natura, esercita sui paesaggi umani

TERREMOTO 2017 | 01 | IL CONTESTO

02 | IL SILENZIO

Si tratta di immagini che descrivono il “vuoto”, davvero pneumatico, che si incontra in alcune situazioni, perlopiù di luoghi periferici o anche urbani, come Norcia (la centralissima p.zza San Benedetto), dove le atmosfere sono davvero rarefatte e, come descritto nell’articolo, “surreali

TERREMOTO 2017 | 02 | IL SILENZIO

03 | LE ROVINE

L’essenza, drammatica, del terremoto. Qui le immagini sono molto forti, dense di simboli ed evidenze della forza, devastante, del terremoto (la foto delle margherite in fiore che si contrappone alle macerie, alcuni giocattoli, la macchina sommersa dai cumuli di macerie…).. Purtroppo, un’elegia, davvero triste e molto “densa” del dolore..

TERREMOTO 2017 | 03 | LE ROVINE

04 | LA RINASCITA

La bottega delle prelibatezze gastronomiche che ritorna a vivere, nel lavoro e negli sguardi di Pina e Giuseppe, titolari di una bottega dove si producono, artigianalmente, gli insaccati della tradizione umbra

TERREMOTO 2017 | 04 | LA RINASCITA